ARTISTI OSPITI

Violinista capace di catturare l’attenzione del pubblico ad ogni concerto grazie alla sua musicalità profondamente stimolante e abilità tecnica veramente sorprendente.Ha debuttato al Pritzker Pavilion di Chicago davanti a diecimila persone quando aveva nove anni. Da allora si è esibita in recital da solista e in concerti in tutto il Nord America e in Europa. Studentessa appassionata ed entusiasta, Clarissa si è laureata con lode e menzione all’età di sedici anni. Nel 2021 ha conseguito il Master of Music in Violin Performance al Mozarteum di Salisburgo, dove ha studiato con Pierre Amoyal. Clarissa è appassionata di violini storici. A quattordici anni viene selezionata come la più giovane violinista ad esibirsi regolarmente con la preziosa collezione Stradivari del Museo del Violino all’Auditorium Arvedi di Cremona. Ora suona un violino di Zosimo Bergonzi, Cremona c.1748, per gentile concessione della Guarneri Hall NFP e di Darnton & Hersh Fine Violins di Chicago.


Il Choro Da Ilha è un quartetto che tratta esclusivamente CHORO, un genere raffinato della Musica Popolare Brasiliana (MPB) con alcuni degli strumenti tipici e fondamentali della sua tradizione. E considerata come la più importante musica strumentale brasiliana, da cui attingeranno successivamente gli altri generi come il samba, la bossa nova etc.
Inizialmente questa musica veniva suonata nei cosiddetti quintais de tias (cortili delle zie), solitamente durante o dopo i pasti, intorno al tavolo, dove ognuno suonava il proprio strumento dando inizio alla roda de choro (cerchio di choro). Quale miglior modo di concludere un pasto con amici e parenti se non quello di suonare e cantare tutti insieme?
“I nostri percorsi e le nostre scelte musicali/lavorative ci hanno portato a incontrarci e a sceglierci per questo progetto, di alto livello tecnico, che insieme portiamo avanti con grande entusiasmo, puntando alla condivisione e divulgazione dello Choro, dedicato a un pubblico di buoni ascoltatori, ma non per forza intenditori”.

(Palermo, 1986) è uno dei giovani autori della nuova pittura siciliana. Il suo lavoro si apre allo sguardo come un collage di frammenti ordinari emersi su una pelle diafana. Si tratta di membrane, corpi liquidi addomesticati ed immersi in una natura raccontata per segni pallidi e cromatismi veloci. Terminati gli studi tra l’Italia e la Francia, collabora in qualità di assistente con l’artista Aleksandra Mir. Alla prima mostra personale Deadline, una riflessione sul ritratto e sull’identità, presso lo spazio indipendente Zelle arte Contemporanea, seguiranno collettive, in Italia e all’estero. È stato creative director del periodico Post edito da Mimesis. Tra i fondatori di Azoto Project & Communication, ha curato progetti con artisti come Lovett e Codagnone (Manifesta 12), campagne di comunicazione e workshop sui temi della grafica e della stampa con artisti come Monica Dengo e Max Fish.

Vive e lavora tra Venezia e Palermo. Si diploma nel 2019 presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo, in Scultura, ed è qui che comincia a sperimentare la scultura come medium attraverso il quale adottare un approccio sperimentale e multidisciplinare per sondare una determinato tipo di ricerca: quella del rito funebre in Occidente e del tema della morte. In tale indagine non si limita con l’uso di un solo canale formale, un unico medium specifico, ma questi si evolvono in concomitanza alla ricerca seguendo le differenti necessità espressive dell’opera, ricorrendo principalmente alla scultura, poi all’installazione site specific e all’environment.
Lo spazio in cui risiede l’opera è concepito come parte integrante dell’opera stessa, diventando il mezzo attraverso il quale instaurare una relazione tra differenti elementi presenti; mentre il fruitore agisce e viene agito da stimoli sensoriali e propria emotività.
Insieme al fratello, Davide Di Liberto, cura la regia e la scenografia dello spettacolo teatrale “Sparge la morte” (2022), su musiche di Pomo D’Oro, e madrigali della Compagnia del madrigale. Inoltre, partecipa a numerose mostre; si ricordano: Spazio Gamma (Milano), Galleria Poggiali (Milano), Galleria delle Prigioni (Fondazione Imago Mundi – Treviso), Galleria Fondazione Bevilacqua La Masa (Venezia), Palazzo Monti (Brescia).
Attualmente frequenta il corso magistrale di Arti Visive presso lo IUAV di Venezia, dove nel 2020 co-fonda il collettivo multidisciplinare chiamato FRICHE.


Diplomato presso il Conservatorio “F. Venezze” di Rovigo in Pianoforte con il massimo dei voti e la lode, in Musica Vocale da Camera con il massimo dei voti, la lode e la menzione d’onore. Si è laureato con il massimo dei voti e la lode nella Laurea Specialistica in Musicologia presso l’Università “Ca’ Foscari” di Venezia. Ha conseguito la Laurea nel Biennio per Maestro Sostituto e Korrepetitor con il massimo dei voti e la lode presso il Conservatorio “S. Cecilia” di Roma. Si è diplomato con il massimo dei voti in Direzione d’Orchestra sotto la guida di G. Andretta presso il Conservatorio di Musica “A. Pedrollo” di Vicenza. Ha studiato pianoforte con F. Scala; ha seguito corsi di perfezionamento musicale e Masterclass tenuti da A. Carcano, L. Howard, I. Gage, E. Battaglia, U. Eisenlohr. Si è perfezionato con U. Eisenlohr nel repertorio vocale da camera tedesco presso l’Hochschule di Mannheim (Germania). In qualità di pianista ha effettuato attività concertistica e ottenuto premi in concorsi pianistici e musica da camera Nazionali ed Internazionali. Si dedica al repertorio operistico come Maestro collaboratore presso i principali Teatri Lirici del Veneto; ha lavorato presso lo Houston Grand Opera in Texas (USA) (2014-2024). È stato Maestro Collaboratore al Teatro Manoel di Malta dal 2017 al 2020. Ha lavorato nel 2018 presso l’Arena di Verona (Galà Andrea Bocelli) e nel 2019 presso il Teatro La Fenice di Venezia. Dal 2020 al 2022 ha insegnato presso il Conservatorium van Amsterdam (Olanda) nel dipartimento di Classical Voice e Conducting ed è stato coach presso la DNOA (Dutch National Opera Academy). È stato Accompagnatore pianistico delle classi di canto presso i Conservatori di Milano, Trento, Parma e attualmente insegna presso il Conservatorio di Trapani.

Nel 2010, a 19 anni di età, vince il “Premio Venezia” e negli anni a seguire comincia ad accumulare premi e riconoscimenti in concorsi internazionali di altissimo profilo (Montreal, Viotti, Mottram, YCAT, Rubinstein e altri) che gli hanno aperto le porte di alcune delle sale da concerto più importanti al mondo oltre alla attribuzione di prestigiose borse di studio offerte dal Verbier Festival e dal KlavierFestival Ruhr. Guarrera è attivo, quasi per vocazione, nella dimensione del recital solistico come forma espressiva a lui più congeniale all’interno della quale presentare uno stile esecutivo improntato ad una personale ricerca della bellezza del suono nella sua vasta gamma di risorse timbriche, congiunta ad un approfondito controllo del pensiero e della narrazione musicale. Tra le sale ed i festival piu’ importanti in cui si è esibito ricordiamo la Wigmore Hall di Londra, la Louis Vuitton Foundation di Parigi, il Teatro La Fenice di Venezia, il Festival Dvorak di Praga, l’Auditorium Nazionale di Bordeaux, la Pierre Boulez Saal di Berlino e la serie “Scherzo” di Madrid. Tra le orchestre e i direttori con i quali ha collaborato come solista, incontri particolarmente significativi sono stati quelli con Barenboim. Kjtaenko, Floor, Petrenko, e con la Royal Liverpool Philharmonic Orchestra, l’Orchestre de la Maison Symphonique de Montréal, l’Ensemble di musica contemporanea Pierre Boulez di Berlino, l’Orchestra del Teatro La Fenice di Venezia. Come camerista collabora in duo con la violinista Mayumi Kanagawa ed il cornista Ben Goldscheider, con i quali ha tenuto concerti in Europa e in Giappone. Tra i prossimi impegni: un tour in Cina e in Canada, nuovi programmi in recital alcuni dei quali con un focus specifico su autori italiani del Novecento storico, celebrando il centenario della morte di Ferruccio Busoni (2024) e il 150° anniversario della nascita di Guido Alberto Fano (2025), un recital in occasione dell’apertura nella nuova sala da concerto La Cité Bleue a Ginevra. Appassionato di didattica, jazz, filosofia occidentale ed orientale, Giuseppe Guarrera è docente di pianoforte principale presso la Barenboim-Said Akademie di Berlino, una Università musicale che promuove e sostiene collaborazione e dialogo tra giovani musicisti provenienti da zone in conflitto del medio oriente.

Nato nel 1979, Jérémy Jouve ha iniziato la sua carriera concertistica all’età di undici anni quando ha eseguito il Concerto per chitarra di Vivaldi nella cattedrale di Chambéry. Sempre aperto a nuove esperienze musicali, tra cui la musica indiana e il jazz, ha eseguito molte opere contemporanee per chitarra elettrica. È molto attivo nell’esecuzione di musica da camera e si esibisce regolarmente in duo con violinisti, flautista e cantanti. I premi internazionali di Jérémy Jouve includono il primo premio al Concorso Jan Edmund Jurkowski del 2002 a Tychy, in Polonia, e il Concorso Guitar Foundation of America del 2003.

Ha iniziato lo studio del pianoforte a 5 anni con V. Adamo presso il Conservatorio di Palermo dove, dal 2015, frequenta il corso pre-accademico sotto la guida di Donatella Sollima. Primo Premio al Concorso “A. Trombone” del 2015, nel dicembre dello stesso anno si è esibita al Teatro Massimo Bellini di Catania come vincitrice assoluta del concorso internazionale “G. Campochiaro”. Nel 2016 ha vinto il Secondo Premio al Concorso Steinway di Verona e ha debuttato al Teatro Paisiello di Lecce con l’Orchestra del Conservatorio diretta da F. Libetta. Si è esibita negli Stati Uniti nel 2016 con la Greenwich Symphony Orchestra diretta da T. Simoncic, e nel 2019 per il Key Biscayne Piano Festival e il Miami International Piano Festival, dove ha debuttato con il suo primo recital. Dal 2017 frequenta il Corso Speciale di pianoforte tenuto da A. Lucchesini presso la Scuola di Musica di Fiesole.



Giovanni Sollima è un performer fuori dal comune, ma soprattutto un compositore libero e senza confini.
Il legame viscerale con le sue origini siciliane ma soprattutto con il suo violoncello ha segnato e ha caratterizzato sia la sua carriera artistica che la sua scrittura, dando vita ad un linguaggio fortemente contaminato da stilemi mediterranei o appartenenti a generi musicali diametralmente opposti come il rock e il pop.

Dopo avere ottenuto il primo premio del Conservatoire National Region de Paris nella classe di Jean-Claude Jaboulay nel 1996, Fabien Thouand studia con Jacques Tys e di Jean-Louis Capezzali al Conservatoire National Supérieur de Musique de Paris dove ottiene il primo premio all’unanimità nel 2000. Dal 2001 segue la classe di perfezionamento di Maurice Bourgue al CNSM di Parigi. Ottiene nello stesso anno il secondo premio al Concorso Internazionale della Primavera di Praga, il terzo premio al Concorso Internazionale Giuseppe Tomassini di Petritoli. Infine nel maggio 2002 il terzo premio al Concorso Internazionale di Strumenti a fiato di Tolone. La sua carriera si sviluppa in Francia e in tutta Europa in orchestre e complessi da camera.

Il duo “Zero Hour” è composto da Giulio Potenza al pianoforte e Fernando Mangifesta al bandoneon. Nasce dal desiderio dei due musicisti di ricercare e fondere le potenzialità ritmiche timbriche dei loro strumenti rileggendo le pagine più significative della letteratura dello strumento simbolo del tango, abbracciando diversi stili e generi musicali. Attraverso le iconiche composizioni del genio musicale di Astor Piazzolla, “Sueños de Tango” è un’immersione nel mondo del tango, grazie ai suoni avvolgenti, ai ritmi appassionati e alla profonda connessione emotiva che questa musica riesce a creare.

Vive e lavora a Palermo. Si diploma nel 1998 presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo, in Decorazione, con una tesi sul Graffitismo. Dal 2005 è titolare della cattedra di Discipline Pittoriche al Liceo Artistico Catalano di Palermo. Artista attivo dal 1996, le sue opere sono state presentate in mostre personali e collettive in Italia e all’estero tra cui al Mart – Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, Riso – Museo d’Arte Contemporanea della Sicilia, Galleria Regionale Palazzo Bellomo di Siracusa, Stadtgalerie di Kiel, Museum Kunstpalast di Düsseldorf, Biennale di Venezia etc. Nel 2017 ha progettato e realizzato il carro trionfale per il 393° Festino di S. Rosalia. Dal 2018, con lo scopo di veicolare messaggi sociali come la lotta alla mafia e il rispetto per l’ambiente verso una platea più ampia e trasversale, è attivo nell’ambito della rigenerazione urbana di quartieri e luoghi a rischio, attraverso interventi artistici individuali e collettivi di arte pubblica e Street Art che a volte investono più facciate dello stesso edificio. Per citarne alcuni, il murales “Fides” in occasione della rassegna “Cartoline da Ballarò” a Palermo di cui è anche curatore e “La porta dei Giganti” nei pressi dell’aula bunker del carcere Ucciardone di Palermo per la quale vince il prestigioso riconoscimento internazionale “Best of may 2021” secondo l’autorevole portale Street Art Cities

Pianista classica e ben nota come interprete di musica contemporanea e performer d’avanguardia, Giusy Caruso ha scelto una strada davvero imprevedibile per una musicista italiana, quella della ricerca artistica musicale. Nel cuore di rigorosissimi approcci di analisi e creazione della performance musicale, Giusy Caruso trasforma in poesia sinestetica i più recenti studi delle neuroscienze sul movimento performativo, sulla biomeccanica, sull’interazione uomo-macchina e sull’intelligenza artificiale, divenendo essa stessa corpo artistico, sbriciolando ogni barriera, sfidando ogni convenzione e in definitiva creando un nuovo genere di performance figitale, parola quest’ultima di un presente che è già futuro in cui il mondo fisico incontra quello digitale, che oggi è definibile solo come autentica contemporaneità alla nostra esperienza quotidiana sublimata in arte. Nei suoi concerti live che hanno toccato prestigiose sale di diversi continenti (Europa, Asia, Sud America, USA) spazia da repertori classici fino alla più contemporanea sperimentazione elettroacustica, manipolando a distanza il suono del piano gran coda con strumenti impensabili nella normale prassi concertistica, come sensori che captano il movimento e gli impulsi elettrici dei muscoli e sistemi di realtà virtuale e aumentata che la proiettano a duettare con il suo avatar nel Metaverso. Tra i numerosi riconoscimenti, tra cui il Premio Speciale IBLA Grand Prize per l’interpretazione dei Preludi di Olivier Messiaen, spicca il recente il prestigioso S+T+ARTS PRIZE 2023 Honorary Mention assegnato annualmente dalla Commissione Europea ai progetti pioneristici di ricerca che interfacciano arte, tecnologia e scienza, ricevuto in sinergia con il suo partner tecnologico LWT3 Srl di Milano. Con il profilo di pianista e artista-ricercatrice post-dottorata (PhD in Arts: Music Performance), Giusy Caruso è oggi a capo del gruppo di ricerca CREATION al Conservatorio Reale di Anversa [BE], dove tiene il workshop MIRRORING CREATIVE LAB sull’analisi, preparazione e creazione della performance musicale, come in altre importanti istituzioni del nord Europa dedicate alla sperimentazione trasversale tra arti performative, scienza, tecnologia ed in ultima sintesi al dialogo tra le nuove ‘realtà’. Un campo che sa di sconosciuto, mentre lei, dal cuore dell’Europa, ne sta facendo una pionieristica disciplina di ricerca artistica e scientifica, e una travolgente esperienza concertistica immersiva e sinestetica, rivolta anche al coinvolgimento partecipativo e interattivo degli spettatori, con azioni pedagogiche e d’impatto sociale destinate al miglioramento della qualità di vita delle fragilità sociali e contro la violenza di genere. Un’esperienza illuminante che di certo apre nuovi orizzonti estetici così come lo esprime nel suo ultimo libro La Ricerca Artistica Musicale. Linguaggi e Metodi, il primo testo in lingua italiana sull’argomento edito dalla Libreria Musicale Italiana nel 2022.



Angela Gennaro e Pedro Robert si sono conosciuti negli anni della formazione in Conservatorio e hanno scoperto una connessione artistica speciale e un interesse comune per il pianoforte a quattro mani. A poco più di un anno dalla formazione del duo, i musicisti hanno realizzato numerose presentazioni in Italia e all’estero, trasmettendo all’ascoltatore la bellezza di questo formato interpretativo attraverso la ricchezza e la varietà del suo repertorio.

Cristina Delogu Flauto
Emanuela Zanghi Violoncello
Gioacchino Tubiolo Pianoforte
Daniele Pisanelli Contrabbasso
Fausto Alimeni Batteria
Il progetto Kairos nasce dall’esigenza artistica di un gruppo di musicisti dell’orchestra del Teatro Massimo di Palermo di creare un ensemble con il quale promuovere attività concertistica utilizzando linguaggi musicali differenti.
Il bisogno creativo di esprimere le proprie esperienze artistiche nei più svariati generi musicali da parte dei componenti del gruppo crea il luogo di incontro proprio in Kairos: un laboratorio musicale nel quale tutti i musicisti coinvolti, contribuiscono a creare un canale espressivo comune grazie alla continua ricerca personale ed artistica.


Palermitano, diplomato in pianoforte, canto lirico, musica vocale da camera e laureato in Filosofia, dopo il debutto a Palermo grazie ad Operalaboratorio, ha iniziato un’intensa attività artistica sui palcoscenici di tutta Europa grazie alla sua frequentazione del repertorio belcantista, oltre a quello barocco. Ammirato per il suo canto elegante, la voce riccamente timbrica e le capacità recitative proteiformi, ha ottenuto numerosi consensi di pubblico e critica, soprattutto come specialista di Rossini, ottenendo elogi per le sue interpretazioni di Mozart, Bellini, Donizetti, e la musica antica. Si è esibito nei maggiori teatri del mondo con direttori quali Gelmetti, Bartoletti, Mariotti, Minkowski, Biondi, Zedda, Pidò, Sardelli, Fasolis, e a fianco di grandissimi interpreti, quali Cecilia Bartoli, Michele Pertusi, Mariella Devia, J.D.Florez, sia nel belcanto che nella musica antica, registrando per Decca, Naxos, Bongiovanni, Sony, Rai, RSI, Dynamic. Intensa attività concertistica, anche nel repertorio di musica sacra. Affianca alla sua carriera artistica quella di docente di canto lirico presso il Conservatorio A. Scontrino di Trapani, dove si occupa anche di coordinamento dei progetti di dottorato. Ha recentemente conseguito un Master sulla Vocologia Artistica presso il Polo Foniatrico di Ravenna, diretto dal Prof. Fussi, per l’Università degli Studi di Bologna.

Definita dal quotidiano olandese Het Parool “il miracolo della tastiera”, Anna Kravtchenko si impone nel panorama del pianismo internazionale dopo aver vinto nel 1992, a soli 16 anni, il primo premio all’unanimità al prestigioso Concorso Internazionale “Ferruccio Busoni”.
Il New York Times scrive di lei: “Il suono luminoso e le sue poetiche interpretazioni, a volte possono portare gli ascoltatori alle lacrime“.
Nel corso della sua carriera ha suonato per le maggiori istituzioni musicali europee come: la Philharmonie di Berlino, la Goldener Saal del Musikverein di Vienna, il Concertgebouw di Amsterdam nella “Meesterpianisten serie”, la Tonhalle di Zurigo, la Sala Verdi di Milano per le “Serate musicali”, la Herkulessaal di Monaco di Baviera, il Ruhr Klavier-Festival, la Salle Gaveau di Parigi, il Festival La Roque D’Anthéron, la Wigmore Hall di Londra, la Victoria Hall di Ginevra, il Festival “Piano Aux Jacobins” di Tolosa, il Festival di Bergen, il Festival di Brescia e Bergamo, ecc., Inoltre si è esibita in Giappone, in Sud Africa, negli Stati Uniti ed in Canada.
Anna Kravtchenko, dopo essere stata docente per ben 15 anni presso l’Accademia Pianistica di Imola, dal 2013 è docente di pianoforte presso il Conservatorio della Svizzera Italiana a Lugano.

Noto alle orchestre e al pubblico come uno dei maggiori clarinettisti dei nostri tempi, nel 2003 diventa Primo Clarinetto dell’Orchestre National de France. Solista frequente con le orchestre, oggi è professore presso l’Ecole Normale de Musique de Paris – Alfred Cortot





Il Trio Laerte (dal greco Λαέρτης, Laertes: “colui che raduna la gente”, “che unisce il popolo”) si propone come obiettivo di fatto quello di riunire il pubblico sotto una comune idea musicale. Esso nasce dall’esigenza di tre giovani musicisti palermitani di mettere a frutto le proprie esperienze artistiche, scegliendo di affacciarsi al panorama cameristico con una delle formazioni più intime e amate di sempre: il trio con pianoforte. Forte della conoscenza del repertorio tradizionale, il Trio Laerte rivolge particolare attenzione alla musica emergente di autori contemporanei, valorizzandone la scrittura.
Il Trio Laerte è composto da Mattia Arculeo al violino (1998), Sara D’Amato al violoncello, (2001) e Gioacchino Tubiolo al pianoforte (1994).

Artista e fotografa, sperimenta fin dall’inizio della sua carriera l’uso di nuovi linguaggi che le permettono di approfondire le tematiche legate alla memoria, all’identità e al linguaggio stesso della fotografia. La sua ricerca è caratterizzata dalla riappropriazione e reinterpretazione di materiali d’archivio attraverso antiche tecniche di stampa off-camera. Le sue opere sono state esposte in prestigiose mostre e festival internazionali, tra cui: Giornata del contemporaneo presso l’Istituto Italiano di Cultura di Madrid; Circulation(s) Festival de la jeune photographie européenne (Parigi); Rencontres internationales de la photographie en Gaspésie (Canada), Ras Al Khaimah Fine Arts Festival (Emirati Arabi Uniti). Nel 2015 il suo progetto Secret Garden vince il COMBAT PRIZE – International Contemporary Art Award – come miglior progetto installativo capace di fondere la storia della fotografia con la letteratura contemporanea. I libri e le pubblicazioni giocano un ruolo fondante nella sua pratica artistica. Nel 2019, Secret Garden (Danilo Montanari Editore) vince la menzione speciale al Premio Bastianelli come miglior libro italiano pubblicato nel 2018. Alcune delle sue opere sono state pubblicate su riviste specializzate e acquisite in collezioni private, fondazioni e musei, come: Collezione Maramotti, Musei Civici (Reggio Emilia), Museo Palazzo Florio (Favignana) in Italia; Fondazione Artphilein in Svizzera; Istituto Italiano di Cultura (Montreal) in Canada; MoMA e The Met Museum New York. www.alessandracalo.it

Clelia Catalano (classe 1985) è un’illustratrice, costumista e video maker specializzata in animazione 2D.
Dopo aver frequentato il corso di illustrazione presso la “Scuola Internazionale di Comics” di Firenze, durante il quale si avvicina al mondo dell’arte pittorica, nel 2011 espone le sue opere al Film Festival “Finibus Terrae”. Nello stesso anno, viene scelta come costumista per la compagnia teatrale “I Giovani del Teatro Vascello” da Maurizio Lombardi, fondatore della compagnia.
Dal 2019 inizia una collaborazione con l’artista visiva Rä Di Martino, per cui realizza costumi per il video d’arte Afterall (prodotto dal Museo Mattatoio di Roma), per il video aaa! (prodotto da Macri – Museo dei Crimini Ambientali di Roma) e per Moon Bird (opera della Fondazione Merz di Torino).
Nel 2020, le sue illustrazioni della raccolta Lockmouth vengono
selezionate e pubblicate dalla rivista digitale Flewid Book.
Durante il lockdown, Clelia si specializza ulteriormente nell’animazione 2D, pubblicando brevi video sui social media. Il suo primo progetto ufficiale in questo ambito è il videoclip musicale per il brano Mammut del cantautore romano Gimbo, in cui cura disegni, animazione e regia.
Nel 2021, realizza soggetto, disegni, regia e animazione 2D per il videoclip musicale Feed Your Head dell’artista Roots in Heaven.
Nel 2022, collabora con le case di produzione Neutra Production e Masi Film per il cortometraggio Spring Waltz, curandone i disegni e lavorando alla regia insieme a Stefano Lorenzi.


Andrea Cavuoto, romano, si diploma nel 1992 sotto la guida di Alfredo Stengel. Prosegue la sua preparazione con Marco Scano, Michael Flaksman e presso il Conservatorio di San Pietroburgo.
Giovanissimo inizia a collaborare con orchestre quali l’Accademia di S. Cecilia, per approdare nel 1993 presso l’Orchestra Sinfonica “Verdi” di Milano, dove è primo violoncello per 6 anni. Prosegue poi l’attività presso l’Orchestra del Teatro alla Scala e la sua Filarmonica, l’Orchestra della Svizzera Italiana e la R.A.I. Successivamente ricopre il ruolo di primo violoncello ospite presso il Teatro Regio di Torino, il Teatro “Verdi” di Trieste, Regio di Parma e molte altre istituzioni. Nel 2000 viene invitato come prima parte presso l’Orchestra di Stato di San Paolo in Brasile e vi trascorre un’intera stagione, rappresentando l’Italia presso l’International Cello Encounter di Rio de Janeiro (Chairman, Bernard Greenhouse).
Da sempre è attivo nella musica da camera, in duo con Lorena Portalupi ed Enrico Meyer, in trio con il Trio Pierre Louys. Ha fatto parte stabilmente del Divertimento Ensemble per molti anni, attualmente suona con l’Icarus Ensemble.
Insegna nei Conservatori italiani da molti anni, attualmente è docente del Conservatorio “Ghedini” di Cuneo. Tiene inoltre masterclass molto richieste sia in Italia che all’estero.
L’attività esecutiva è sempre stata affiancata da quella editoriale, che si esprime con numerosi interventi musicologici, con attività di ricerca e pubblicazione, edizioni critiche ed elaborazioni.
I suoi lavori sono editi da Ricordi, Rugginenti, Carisch, Sonzogno, Zecchini e, di recente, da Ricercare Editions

“Ho sempre guardato gli strumenti come oggetti magici: l’unione tra estetica e capacità di generare suono.”
Anna Corona ha fatto della passione per la musica il centro della propria carriera. Prima attraverso gli studi: una Laurea in Discipline della musica e poi la specializzazione in Musicologia. Poi attraverso la liuteria: lo studio della tradizione della liuteria fino ai suoi elementi più estremi, la sperimentazione nei materiali e nelle elettroniche. In attività da 10 anni apre la sua bottega a Palermo nel 2019 dove realizza strumenti interamente a mano.

Il duo Sherazade è un progetto di Graziano Lo Presti e Nicola Antonio Staffieri e vede come protagonisti il clarinetto e la chitarra. Il percorso di fusione ed esplorazione tra clarinetto e chitarra nasce in occasione degli incontri lavorativi nella stessa scuola media, dove i Maestri Lo Presti e Staffieri insegnano strumento musicale. Tra i banchi di scuola origina così l’idea di progettare un percorso sonoro comune, che accomuna clarinetto e chitarra: tali strumenti, che a prima vista potrebbero apparire molto distanti tra loro riguardo alle caratteristiche tonali, dinamiche e di attacco, presentano in realtà tutta una serie di affinità e possibilità di commistione stilistica, tecnica e timbrica. Il duo Sherazade parte proprio da quest’ultimo punto, attraverso la reinterpretazione del repertorio originale per flauto e chitarra fino ad arrivare alle composizioni originali per il duo. Il suono chiaro del flauto è sostituito dal timbro scuro ed etereo del clarinetto o, talvolta, anche dal carattere aspro o profondo del clarinetto basso. La delicatezza della chitarra, invece, completa il quadro armonioso dell’esecuzione, offrendo ritmi e melodie eterogenee. Insieme, clarinetto e chitarra, realizzano un unicum inedito che stupisce, incuriosisce e, infine, innamora il pubblico.



Matteo Mastromarino ha iniziato a sviluppare il suo talento
musicale fin da giovane, dopo il diploma conseguito nel 2012, si è
perfezionato studiando con Alessandro Carbonare all’Accademia
Nazionale di Santa Cecilia e con Romain Guyot presso l’Haute
École de Musique di Ginevra. Il suo talento gli ha permesso di
vincere vari concorsi internazionali, tra cui l’Accademia Musicale
Pescarese, il Ciro Scarponi, il Saverio Mercadante, il Marco Fiorindo,
il Malta Woodwind Competition e il Lisbon International Clarinet
Competition. Dal 2020, Mastromarino ricopre la posizione di Primo
Clarinetto Solista presso la Turku Philharmonic Orchestra e insegna
clarinetto all’Università delle Arti di Turku. Nel 2023 ha ottenuto il
ruolo di Primo Clarinetto nell’Orchestra Sinfonica Siciliana.



Lorenzo Micheli si è formato con Paola Coppi, Oscar Ghiglia e Frédéric Zigante a Milano, Losanna e Basilea, e – dopo aver vinto il primo premio nei concorsi “M. Pittaluga – Città di Alessandria” e “Guitar Foundation of America” – ha intrapreso un’intensa attività artistica che in vent’anni lo ha portato in 25 paesi europei, in trecento città di Stati Uniti e Canada, in Africa, in Asia e in America Latina, come solista, in formazioni da camera e con orchestra. Come “SoloDuo”, insieme a Matteo Mela, Lorenzo ha suonato nelle sale da concerto di tutto il mondo, dalla Carnegie Hall di New York alla Schubertsaal di Vienna, dalla Sala delle Colonne di Kiev alla Sejong Hall di Seoul: il “Washington Post” ha definito SoloDuo “extraordinarily sensitive – nothing less than rapturous”.


Membro dell’Ensemble Kinari e porta avanti un progetto di ricerca che riguarda la scoperta del repertorio cameristico del compositore siciliano Eliodoro Sollima.
Il progetto è stato coronato dalla realizzazione e pubblicazione di un CD prodotto dall’etichetta olandese Brilliant Classic.



Tullio Visioli, direttore di coro, cantante e flautista dolce, è docente di Musicologia e didattica della musica a Roma, presso l’Università Lumsa, di Pedagogia della vocalità infantile a Ravenna, presso i Master di Alta Formazione in Vocologia Artistica (Università di Bologna). Dal ’90 dirige il Coro dei bambini e insegna flauto dolce a Roma, presso la Scuola Popolare di Musica di Testaccio.
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