ARTISTI OSPITI

STORIE DI CHI CI HA LASCIATO QUALCOSA
La Music ART House Academy si arricchisce ogni anno del talento e della genialità di molti artisti del panorama locale, nazionale e internazionale. Ognuno di essi porta con sé un bagaglio di studi, di competenze e di esperienze che condivide con le persone e gli spazi della casa, e ne trasmette il valore alle generazioni future e al territorio.
⬤ OSPITI
Andrea-Buglisi
Vive e lavora a Palermo. Si diploma nel 1998 presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo, in Decorazione, con una tesi sul Graffitismo. Dal 2005 è titolare della cattedra di Discipline Pittoriche al Liceo Artistico Catalano di Palermo. Artista attivo dal 1996, le sue opere sono state presentate in mostre personali e collettive in Italia e all’estero tra cui al Mart – Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, Riso – Museo d’Arte Contemporanea della Sicilia, Galleria Regionale Palazzo Bellomo di Siracusa, Stadtgalerie di Kiel, Museum Kunstpalast di Düsseldorf, Biennale di Venezia etc. Nel 2017 ha progettato e realizzato il carro trionfale per il 393° Festino di S. Rosalia. Dal 2018, con lo scopo di veicolare messaggi sociali come la lotta alla mafia e il rispetto per l’ambiente verso una platea più ampia e trasversale, è attivo nell’ambito della rigenerazione urbana di quartieri e luoghi a rischio, attraverso interventi artistici individuali e collettivi di arte pubblica e Street Art che a volte investono più facciate dello stesso edificio. Per citarne alcuni, il murales “Fides” in occasione della rassegna “Cartoline da Ballarò” a Palermo di cui è anche curatore e “La porta dei Giganti” nei pressi dell’aula bunker del carcere Ucciardone di Palermo per la quale vince il prestigioso riconoscimento internazionale “Best of may 2021” secondo l’autorevole portale Street Art Cities
Pianista classica e ben nota come interprete di musica contemporanea e performer d’avanguardia, Giusy Caruso ha scelto una strada davvero imprevedibile per una musicista italiana, quella della ricerca artistica musicale. Nel cuore di rigorosissimi approcci di analisi e creazione della performance musicale, Giusy Caruso trasforma in poesia sinestetica i più recenti studi delle neuroscienze sul movimento performativo, sulla biomeccanica, sull’interazione uomo-macchina e sull’intelligenza artificiale, divenendo essa stessa corpo artistico, sbriciolando ogni barriera, sfidando ogni convenzione e in definitiva creando un nuovo genere di performance figitale, parola quest’ultima di un presente che è già futuro in cui il mondo fisico incontra quello digitale, che oggi è definibile solo come autentica contemporaneità alla nostra esperienza quotidiana sublimata in arte. Nei suoi concerti live che hanno toccato prestigiose sale di diversi continenti (Europa, Asia, Sud America, USA) spazia da repertori classici fino alla più contemporanea sperimentazione elettroacustica, manipolando a distanza il suono del piano gran coda con strumenti impensabili nella normale prassi concertistica, come sensori che captano il movimento e gli impulsi elettrici dei muscoli e sistemi di realtà virtuale e aumentata che la proiettano a duettare con il suo avatar nel Metaverso. Tra i numerosi riconoscimenti, tra cui il Premio Speciale IBLA Grand Prize per l’interpretazione dei Preludi di Olivier Messiaen, spicca il recente il prestigioso S+T+ARTS PRIZE 2023 Honorary Mention assegnato annualmente dalla Commissione Europea ai progetti pioneristici di ricerca che interfacciano arte, tecnologia e scienza, ricevuto in sinergia con il suo partner tecnologico LWT3 Srl di Milano. Con il profilo di pianista e artista-ricercatrice post-dottorata (PhD in Arts: Music Performance), Giusy Caruso è oggi a capo del gruppo di ricerca CREATION al Conservatorio Reale di Anversa [BE], dove tiene il workshop MIRRORING CREATIVE LAB sull’analisi, preparazione e creazione della performance musicale, come in altre importanti istituzioni del nord Europa dedicate alla sperimentazione trasversale tra arti performative, scienza, tecnologia ed in ultima sintesi al dialogo tra le nuove ‘realtà’. Un campo che sa di sconosciuto, mentre lei, dal cuore dell’Europa, ne sta facendo una pionieristica disciplina di ricerca artistica e scientifica, e una travolgente esperienza concertistica immersiva e sinestetica, rivolta anche al coinvolgimento partecipativo e interattivo degli spettatori, con azioni pedagogiche e d’impatto sociale destinate al miglioramento della qualità di vita delle fragilità sociali e contro la violenza di genere. Un’esperienza illuminante che di certo apre nuovi orizzonti estetici così come lo esprime nel suo ultimo libro La Ricerca Artistica Musicale. Linguaggi e Metodi, il primo testo in lingua italiana sull’argomento edito dalla Libreria Musicale Italiana nel 2022.
Il Choro Da Ilha è un quartetto che tratta esclusivamente CHORO, un genere raffinato della Musica Popolare Brasiliana (MPB) con alcuni degli strumenti tipici e fondamentali della sua tradizione. E considerata come la più importante musica strumentale brasiliana, da cui attingeranno successivamente gli altri generi come il samba, la bossa nova etc. Inizialmente questa musica veniva suonata nei cosiddetti quintais de tias (cortili delle zie), solitamente durante o dopo i pasti, intorno al tavolo, dove ognuno suonava il proprio strumento dando inizio alla roda de choro (cerchio di choro). Quale miglior modo di concludere un pasto con amici e parenti se non quello di suonare e cantare tutti insieme? “I nostri percorsi e le nostre scelte musicali/lavorative ci hanno portato a incontrarci e a sceglierci per questo progetto, di alto livello tecnico, che insieme portiamo avanti con grande entusiasmo, puntando alla condivisione e divulgazione dello Choro, dedicato a un pubblico di buoni ascoltatori, ma non per forza intenditori”.
Francesco Costantino

(Palermo, 1986) è uno dei giovani autori della nuova pittura siciliana. Il suo lavoro si apre allo sguardo come un collage di frammenti ordinari emersi su una pelle diafana. Si tratta di membrane, corpi liquidi addomesticati ed immersi in una natura raccontata per segni pallidi e cromatismi veloci. Terminati gli studi tra l’Italia e la Francia, collabora in qualità di assistente con l’artista Aleksandra Mir. Alla prima mostra personale Deadline, una riflessione sul ritratto e sull’identità, presso lo spazio indipendente Zelle arte Contemporanea, seguiranno collettive, in Italia e all’estero. È stato creative director del periodico Post edito da Mimesis. Tra i fondatori di Azoto Project & Communication, ha curato progetti con artisti come Lovett e Codagnone (Manifesta 12), campagne di comunicazione e workshop sui temi della grafica e della stampa con artisti come Monica Dengo e Max Fish.

Vive e lavora tra Venezia e Palermo. Si diploma nel 2019 presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo, in Scultura, ed è qui che comincia a sperimentare la scultura come medium attraverso il quale adottare un approccio sperimentale e multidisciplinare per sondare una determinato tipo di ricerca: quella del rito funebre in Occidente e del tema della morte. In tale indagine non si limita con l’uso di un solo canale formale, un unico medium specifico, ma questi si evolvono in concomitanza alla ricerca seguendo le differenti necessità espressive dell’opera, ricorrendo principalmente alla scultura, poi all’installazione site specific e all’environment. Lo spazio in cui risiede l’opera è concepito come parte integrante dell’opera stessa, diventando il mezzo attraverso il quale instaurare una relazione tra differenti elementi presenti; mentre il fruitore agisce e viene agito da stimoli sensoriali e propria emotività. Insieme al fratello, Davide Di Liberto, cura la regia e la scenografia dello spettacolo teatrale “Sparge la morte” (2022), su musiche di Pomo D’Oro, e madrigali della Compagnia del madrigale. Inoltre, partecipa a numerose mostre; si ricordano: Spazio Gamma (Milano), Galleria Poggiali (Milano), Galleria delle Prigioni (Fondazione Imago Mundi – Treviso), Galleria Fondazione Bevilacqua La Masa (Venezia), Palazzo Monti (Brescia). Attualmente frequenta il corso magistrale di Arti Visive presso lo IUAV di Venezia, dove nel 2020 co-fonda il collettivo multidisciplinare chiamato FRICHE.
Riccardo-Ghiani FLAUTO
Primo flauto dell’orchestra del Teatro Lirico di Cagliari, 𝗥𝗜𝗖𝗖𝗔𝗥𝗗𝗢 𝗚𝗛𝗜𝗔𝗡𝗜 è uno dei docenti di flauto più affermati in Italia e all’estero. Ha insegnato in prestigiose accademie e conservatori ed è regolarmente invitato come solista e docente in alcune prestigiose conventions flautistiche nonchè come giurato in concorsi internazionali.
Formatosi con Raymond Guiot presso il Conservatoire “H. Berlioz” di Parigi e con Maxence Larrieu presso il Conservatoire de Genève, ha ottenuto il Premier Prix de la Ville de Paris nel 1986 e il Premier Prix de Virtuosité 1988, premier nommé.
Riccardo Ghiani è per noi quello che si definisce un vero Maestro: grande musicista, conoscitore scrupoloso della tecnica e del repertorio, capace e disposto a trasmettere ai più giovani la sua esperienza diventando una guida sicura.
 
Jérémy-Jouve-martha-music-art-house-academy-palermo-accademia-musica-chitarra

Nato nel 1979, Jérémy Jouve ha iniziato la sua carriera concertistica all’età di undici anni quando ha eseguito il Concerto per chitarra di Vivaldi nella cattedrale di Chambéry. Sempre aperto a nuove esperienze musicali, tra cui la musica indiana e il jazz, ha eseguito molte opere contemporanee per chitarra elettrica. È molto attivo nell’esecuzione di musica da camera e si esibisce regolarmente in duo con violinisti, flautista e cantanti. I premi internazionali di Jérémy Jouve includono il primo premio al Concorso Jan Edmund Jurkowski del 2002 a Tychy, in Polonia, e il Concorso Guitar Foundation of America del 2003.

Matteo Mastromarino ha iniziato a sviluppare il suo talento musicale fin da giovane, dopo il diploma conseguito nel 2012, si è perfezionato studiando con Alessandro Carbonare all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e con Romain Guyot presso l’Haute École de Musique di Ginevra. Il suo talento gli ha permesso di vincere vari concorsi internazionali, tra cui l’Accademia Musicale Pescarese, il Ciro Scarponi, il Saverio Mercadante, il Marco Fiorindo, il Malta Woodwind Competition e il Lisbon International Clarinet Competition. Dal 2020, Mastromarino ricopre la posizione di Primo Clarinetto Solista presso la Turku Philharmonic Orchestra e insegna clarinetto all’Università delle Arti di Turku. Nel 2023 ha ottenuto il ruolo di Primo Clarinetto nell’Orchestra Sinfonica Siciliana.
Sara Navarro Lalanda,
Docente presso l’Università Europea di Roma, Universidad Internacional de La Rioja e nel settore Education dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.
Primo violoncello dell’Orchestra del Teatro alla Scala. Nato a Torino, compie i primi studi con il Brancaleon nel conservatorio della sua città, diplomandosi in violoncello con il massimo dei voti. Successivamente si perfeziona con Janigro, Brunello e Shafran, vincendo nel 1996 il primo premio di virtuosità al Conservatorio di Ginevra sotto la guida di Daniel Gronsgurin. Da 1995 e per i cinque anni successivi ricopre il posto di primo violoncello solista della “Camerata Bern”, gruppo con il quale effettua tournée in tutto il mondo con musicisti di grande valore quali Andras Schiff, Holliger, Peter Serkin, Chumachenco e Zehetmair, incidendo per la Decca, Berlin Classic e Philips. Nel febbraio 2000 viene scelto da Riccardo Muti per ricoprire il ruolo di primo violoncello dell’Orchestra del Teatro alla Scala. Da sempre impegnato nell’approfondimento del repertorio da camera, fondatore del Trio Johannes. È docente presso l’Accademia di Perfezionamento per professori d’orchestra del Teatro alla Scala.
Etnomusicologo, è dottore di ricerca in musicologia bizantina (Università di Copenaghen, 2017). Ha insegnato Etnomusicologia all’Università di Copenaghen e all’Università di Corfù; dal 2020 è docente incaricato del seminario didattico di introduzione all’Etnomusicologia presso l’Università di Catania.
masterclass violoncello Sollima

Giovanni Sollima è un performer fuori dal comune, ma soprattutto un compositore libero e senza confini.

Il legame viscerale con le sue origini siciliane ma soprattutto con il suo violoncello ha segnato e ha caratterizzato sia la sua carriera artistica che la sua scrittura, dando vita ad un linguaggio fortemente contaminato da stilemi mediterranei o appartenenti a generi musicali diametralmente opposti come il rock e il pop.

Fabien-Thouand-martha-music-art-house-academy-palermo-accademia-musica-oboe

Dopo avere ottenuto il primo premio del Conservatoire National Region de Paris nella classe di Jean-Claude Jaboulay nel 1996, Fabien Thouand studia con Jacques Tys e di Jean-Louis Capezzali al Conservatoire National Supérieur de Musique de Paris dove ottiene il primo premio all’unanimità nel 2000. Dal 2001 segue la classe di perfezionamento di Maurice Bourgue al CNSM di Parigi. Ottiene nello stesso anno il secondo premio al Concorso Internazionale della Primavera di Praga, il terzo premio al Concorso Internazionale Giuseppe Tomassini di Petritoli. Infine nel maggio 2002 il terzo premio al Concorso Internazionale di Strumenti a fiato di Tolone. La sua carriera si sviluppa in Francia e in tutta Europa in orchestre e complessi da camera. 

Alessandra Calò

Artista e fotografa, sperimenta fin dall’inizio della sua carriera l’uso di nuovi linguaggi che le permettono di approfondire le tematiche legate alla memoria, all’identità e al linguaggio stesso della fotografia. La sua ricerca è caratterizzata dalla riappropriazione e reinterpretazione di materiali d’archivio attraverso antiche tecniche di stampa off-camera. Le sue opere sono state esposte in prestigiose mostre e festival internazionali, tra cui: Giornata del contemporaneo presso l’Istituto Italiano di Cultura di Madrid; Circulation(s) Festival de la jeune photographie européenne (Parigi); Rencontres internationales de la photographie en Gaspésie (Canada), Ras Al Khaimah Fine Arts Festival (Emirati Arabi Uniti). Nel 2015 il suo progetto Secret Garden vince il COMBAT PRIZE – International Contemporary Art Award – come miglior progetto installativo capace di fondere la storia della fotografia con la letteratura contemporanea. I libri e le pubblicazioni giocano un ruolo fondante nella sua pratica artistica. Nel 2019, Secret Garden (Danilo Montanari Editore) vince la menzione speciale al Premio Bastianelli come miglior libro italiano pubblicato nel 2018. Alcune delle sue opere sono state pubblicate su riviste specializzate e acquisite in collezioni private, fondazioni e musei, come: Collezione Maramotti, Musei Civici (Reggio Emilia), Museo Palazzo Florio (Favignana) in Italia; Fondazione Artphilein in Svizzera; Istituto Italiano di Cultura (Montreal) in Canada; MoMA e The Met Museum New York. www.alessandracalo.it

Andrea Cavuoto, romano, si diploma nel 1992 sotto la guida di Alfredo Stengel. Prosegue la sua preparazione con Marco Scano, Michael Flaksman e presso il Conservatorio di San Pietroburgo. Giovanissimo inizia a collaborare con orchestre quali l’Accademia di S. Cecilia, per approdare nel 1993 presso l’Orchestra Sinfonica “Verdi” di Milano, dove è primo violoncello per 6 anni. Prosegue poi l’attività presso l’Orchestra del Teatro alla Scala e la sua Filarmonica, l’Orchestra della Svizzera Italiana e la R.A.I. Successivamente ricopre il ruolo di primo violoncello ospite presso il Teatro Regio di Torino, il Teatro “Verdi” di Trieste, Regio di Parma e molte altre istituzioni. Nel 2000 viene invitato come prima parte presso l’Orchestra di Stato di San Paolo in Brasile e vi trascorre un’intera stagione, rappresentando l’Italia presso l’International Cello Encounter di Rio de Janeiro (Chairman, Bernard Greenhouse). Da sempre è attivo nella musica da camera, in duo con Lorena Portalupi ed Enrico Meyer, in trio con il Trio Pierre Louys. Ha fatto parte stabilmente del Divertimento Ensemble per molti anni, attualmente suona con l’Icarus Ensemble. Insegna nei Conservatori italiani da molti anni, attualmente è docente del Conservatorio “Ghedini” di Cuneo. Tiene inoltre masterclass molto richieste sia in Italia che all’estero. L’attività esecutiva è sempre stata affiancata da quella editoriale, che si esprime con numerosi interventi musicologici, con attività di ricerca e pubblicazione, edizioni critiche ed elaborazioni. I suoi lavori sono editi da Ricordi, Rugginenti, Carisch, Sonzogno, Zecchini e, di recente, da Ricercare Editions
Primo Violoncello dell’Orchestra del Teatro Regio di Torino. Si è diplomato col massimo dei voti e la lode presso l’Accademia di Santa Cecilia in Roma sia in Musica da Camera che in Violoncello sotto la guida di Rocco Filippini e Giovanni Sollima. Ha proseguito gli studi con Antonio Meneses presso la Hochschule der Kunste in Bern e con Enrico Dindo nella Pavia Cello Academy. Vincitore del prestigioso “Premio Giuseppe Sinopoli”, viene scelto da Riccardo Muti come primo violoncello dell’ Orchestra Cherubini, si è esibito, anche in qualità di solista, in molti Teatri italiani ed esteri per prestigiose Istituzioni diretto oltre che da R. Muti, da C. Abbado, F. Luisi, P. Jaarvi, D. Gatti C. Eschenbach, L. Shani, Tan Dun. Si è esibito come solista con l’Orchestra Nazionale di Santa Cecilia, la Shanghai Philarmonic Orchestra, la China Youth Symphony Orchestra, la Shenzen Symphony Orchestra, la MDR di Lipsia, la MAV di Budapest, presso importanti sale dell’Asia e d’Europa quali il Grand Theater di Shanghai, la Sala Santa Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, la Leipzig Arena, la Beethoven Saal di Stoccarda per citarne alcune. Ha debuttato presso la prestigiosa Suntory Hall di Tokyo accompagnato dalla Tokyo Philarmonic Orchestra insieme ad artisti del calibro di Yundi Li e Ryu Goto in occasione della celebrazione del 25° anno dalla nascita della storica Sala giapponese. Scelto dal M. Gianandrea Noseda, dal 2016 è Primo Violoncello stabile presso l’Orchestra del Teatro Regio di Torino e collabora, sempre in qualità di primo violoncello, con la Filarmonica della Scala di Milano, la Camerata Salzburg, il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Suona un violoncello Annibale Fagnola 1904.
Vive e lavora tra Roma e Sant’Ambrogio, Cefalù (PA). Si diploma presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, Milano, in Arti Visive, scuola di scultura. Dal 2012 al 2015 frequenta la classe di Gianni Caravaggio, Fabrizio Gazzarri. Tra le recenti mostre personali si ricordano nel 2022 “Il continente Buio” con Natalia Trejbalova presso il MACA – Museo d’Arte Contemporanea di Alcamo (TP), a cura di Landscape; nel 2020 “Two years of Tears will not be enough” realizzata presso lo spazio online Prokrub Space, a cura di Jiri Prochazka e Eulalie Polne; nel 2019 “You will never understand what your caresses leave on me” realizzata con la galleria d’arte contemporanea nomade Final Hot desert presso il deserto salato di Bonneville nello Utah (U.S.A), a cura di Ben Sang. Partecipa, inoltre, a numerose mostre bi-personali e collettive, ed è stato ospite di due programmi di residenza, Kaoz Residency Program e Spazio Speciale Residency Program, entrambi a Palermo. Le sue esperienze e collaborazioni recenti si legano alla figura di Alessandro Piangiamore a Roma.

Cristina Delogu Flauto
Emanuela Zanghi Violoncello
Gioacchino Tubiolo Pianoforte
Daniele Pisanelli Contrabbasso
Fausto Alimeni Batteria

Il progetto Kairos nasce dall’esigenza artistica di un gruppo di musicisti dell’orchestra del Teatro Massimo di Palermo di creare un ensemble con il quale promuovere attività concertistica utilizzando linguaggi musicali differenti.
Il bisogno creativo di esprimere le proprie esperienze artistiche nei più svariati generi musicali da parte dei componenti del gruppo crea il luogo di incontro proprio in Kairos: un laboratorio musicale nel quale tutti i musicisti coinvolti, contribuiscono a creare un canale espressivo comune grazie alla continua ricerca personale ed artistica.

Giuseppe-Guarrera_credit-Kaupo-Kikkas
Nel 2010, a 19 anni di età, vince il “Premio Venezia” e negli anni a seguire comincia ad accumulare premi e riconoscimenti in concorsi internazionali di altissimo profilo (Montreal, Viotti, Mottram, YCAT, Rubinstein e altri) che gli hanno aperto le porte di alcune delle sale da concerto più importanti al mondo oltre alla attribuzione di prestigiose borse di studio offerte dal Verbier Festival e dal KlavierFestival Ruhr. Guarrera è attivo, quasi per vocazione, nella dimensione del recital solistico come forma espressiva a lui più congeniale all’interno della quale presentare uno stile esecutivo improntato ad una personale ricerca della bellezza del suono nella sua vasta gamma di risorse timbriche, congiunta ad un approfondito controllo del pensiero e della narrazione musicale. Tra le sale ed i festival piu’ importanti in cui si è esibito ricordiamo la Wigmore Hall di Londra, la Louis Vuitton Foundation di Parigi, il Teatro La Fenice di Venezia, il Festival Dvorak di Praga, l’Auditorium Nazionale di Bordeaux, la Pierre Boulez Saal di Berlino e la serie “Scherzo” di Madrid. Tra le orchestre e i direttori con i quali ha collaborato come solista, incontri particolarmente significativi sono stati quelli con Barenboim. Kjtaenko, Floor, Petrenko, e con la Royal Liverpool Philharmonic Orchestra, l’Orchestre de la Maison Symphonique de Montréal, l’Ensemble di musica contemporanea Pierre Boulez di Berlino, l’Orchestra del Teatro La Fenice di Venezia. Come camerista collabora in duo con la violinista Mayumi Kanagawa ed il cornista Ben Goldscheider, con i quali ha tenuto concerti in Europa e in Giappone. Tra i prossimi impegni: un tour in Cina e in Canada, nuovi programmi in recital alcuni dei quali con un focus specifico su autori italiani del Novecento storico, celebrando il centenario della morte di Ferruccio Busoni (2024) e il 150° anniversario della nascita di Guido Alberto Fano (2025), un recital in occasione dell’apertura nella nuova sala da concerto La Cité Bleue a Ginevra. Appassionato di didattica, jazz, filosofia occidentale ed orientale, Giuseppe Guarrera è docente di pianoforte principale presso la Barenboim-Said Akademie di Berlino, una Università musicale che promuove e sostiene collaborazione e dialogo tra giovani musicisti provenienti da zone in conflitto del medio oriente.
anna-kravtchenko
Definita dal quotidiano olandese Het Parool “il miracolo della tastiera”, Anna Kravtchenko si impone nel panorama del pianismo internazionale dopo aver vinto nel 1992, a soli 16 anni, il primo premio all’unanimità al prestigioso Concorso Internazionale “Ferruccio Busoni”. Il New York Times scrive di lei: “Il suono luminoso e le sue poetiche interpretazioni, a volte possono portare gli ascoltatori alle lacrime“. Nel corso della sua carriera ha suonato per le maggiori istituzioni musicali europee come: la Philharmonie di Berlino, la Goldener Saal del Musikverein di Vienna, il Concertgebouw di Amsterdam nella “Meesterpianisten serie”, la Tonhalle di Zurigo, la Sala Verdi di Milano per le “Serate musicali”, la Herkulessaal di Monaco di Baviera, il Ruhr Klavier-Festival, la Salle Gaveau di Parigi, il Festival La Roque D’Anthéron, la Wigmore Hall di Londra, la Victoria Hall di Ginevra, il Festival “Piano Aux Jacobins” di Tolosa, il Festival di Bergen, il Festival di Brescia e Bergamo, ecc., Inoltre si è esibita in Giappone, in Sud Africa, negli Stati Uniti ed in Canada. Anna Kravtchenko, dopo essere stata docente per ben 15 anni presso l’Accademia Pianistica di Imola, dal 2013 è docente di pianoforte presso il Conservatorio della Svizzera Italiana a Lugano.
Patrick-Messina

Noto alle orchestre e al pubblico come uno dei maggiori clarinettisti dei nostri tempi, nel 2003 diventa Primo Clarinetto dell’Orchestre National de France. Solista frequente con le orchestre, oggi è professore presso l’Ecole Normale de Musique de Paris – Alfred Cortot

Chiarastella Onorati ha iniziato la sua carriera di musicista come pianista, svolgendo un’intensa attività sia come solista che in formazioni cameristiche. Mezzosoprano dal timbro scuro, si è diplomata in canto nel 1993, perfezionandosi con Corinna Vozza e Margherita Rinaldi. Classificatasi ai primi posti in concorsi nazionali ed internazionali, ha cantato ruoli da protagonista in numerosi teatri italiani ed all’estero. Oltre al repertorio lirico è apprezzata interprete del repertorio vocale da camera, spaziando dalla liederistica tedesca alla produzione russa, francese, italiana e spagnola, ed anche del repertorio sacro, sinfonico ed oratoriale. Ha collaborato con importanti direttori d’orchestra tra i quali P. Maag, R. Giovaninetti, Lu Ja, E. Morricone, M. Panni, K. Martin, W. Humburg e registi tra cui P.L. Pizzi, P. Degli Esposti, M. Rutelli, F. Valeri, M. Mirabella, S. Romano. Insegna canto da oltre venti anni, tenendo anche masterclass sulla Musica vocale da camera e seminari sul rapporto tra pronuncia e canto. È esperta in Vocologia artistica, avendo frequentato il Corso di alto perfezionamento in Vocologia artistica presso l’Università Alma Mater Studiorum di Bologna, Dir. Scientifico Prof. Franco Fussi. Ha al suo attivo diverse registrazioni discografiche per Foné, Raitrade, Brilliant Classic, l’integrale della Musica vocale da camera di G. Martucci (di cui ha anche curato l’edizione per Ricordi) e Italia Sogno d’amore, dedicato a F. Liszt, entrambi per Tactus.
Nato da una famiglia di musicisti, a otto anni intraprende gli studi pianistici con Nunzia Luisa Di Leo. Si diploma giovanissimo con il massimo dei voti e la lode conseguendo successivamente il diploma accademico di II livello – percorso solistico – con il massimo dei voti, lode e menzione presso il Conservatorio di Musica “Tito Schipa” di Lecce sotto la guida di Carlo Scorrano. Le esperienze acquisite precocemente in numerosi concorsi lo avviano ad una brillante carriera concertistica sia in Italia che all’estero con ampi consensi di pubblico e di critica: “pianista di appassionata musicalità dalle spiccate doti tecnico-interpretative” messe in luce e maturate grazie anche alla scuola di insigni maestri quali Aldo Ciccolini, Michele Marvulli, Rolf-Dieter Arens, Roberto Cappello, Andrej Gavrilov e Homero Francesch. A Ginevra, quale vincitore di una borsa di studio offerta dalla Société Frédéric Chopin, si perfeziona con Aldona Budrewicz-Jacobson e, in occasione del Festival Chopin, con Eugen Indjic. Suona diffusamente in Italia, Svizzera, Austria, Germania, Belgio, Serbia e Gran Bretagna, esibendosi in prestigiosi teatri come il Musikverein, la Royal Albert Hall e il Teatro La Fenice. Le sue interpretazioni vengono registrate dalla casa discografica Village Records. Nel 2016 viene selezionato dalla Confederazione Svizzera come migliore artista italiano per l’assegnazione della Borsa di Studio d’eccellenza ESKAS. Nel 2018 è vincitore del Kiefer Hablitzel Göhner Music Prize di Berna, nell’ambito del quale gli è stato conferito il prestigioso “Prix Collard” per la migliore interpretazione di un brano d’autore francese. Nello stesso anno, sotto la guida di Nora Doallo, consegue il Master of Arts in Music Performance con il massimo dei voti e la lode presso il Conservatorio della Svizzera italiana di Lugano. Sempre a Lugano nel 2022 riceve il Master of Advanced Studies in Music Performance and Interpretation con il massimo dei voti e la lode. Attualmente svolge la sua attività fra l’Italia e la Svizzera. A Lecce è docente di pianoforte presso il Conservatorio di Musica “Tito Schipa” ed è il direttore artistico dell’Associazione Giovani Musicisti Italiani e del Festival “Musica e Medicina, I concerti dell’informazione e della prevenzione”. A Lugano è professore assistente di Nora Doallo presso il Conservatorio della Svizzera italiana.
Monaco benedettino, musicista (teoria della musica, pianoforte, organo) e teologo (teologia monastica spirituale), docente nel Pontificio Ateneo Sant’Anselmo e Pontificio Istituto di Spiritualità Teresianum.
Alessia Sparacio si diploma in canto nel 1998 presso il Conservatorio V. Bellini di Palermo e si perfeziona successivamente nel repertorio con la sig. Margaret Baker Genovesi e con il M° Paolo Vaglieri. Mezzosoprano di coloratura dal colore brunito, ha vinto diversi concorsi internazionali, tra i quali il Giuseppe Di Stefano a Trapani. (1998) e l’A.sli.co a Milano (2001). Ha debuttato come Isabella nell’Italiana in Algeri presso il Circuito Lirico Lombardo ed in seguito tutti i più importanti ruoli rossiniani, oltre a quelli di Verdi, Cimarosa, Scarlatti, Puccini, Bizet, De Falla. Ha cantato nei più importanti teatri in Italia e all’estero, lavorando con Direttori quali P Maag, B. Campanella, J. L. Koenig, A. Veronesi, J. Neschling, G. Noseda, , F. Biondi, O. D’Antone, E. Mazzola, Y. David e con registi quali P. L. Pizzi, F. Crivelli, R. De Simone, G.Agostinucci, L. Cantini, E. Dara e S. Vizioli. Affianca l’attività artistica con l’insegnamento del canto con un’esperienza ultraventennale, ed è esperta di Vocologia artistica, avendo frequentato, nel 2017, il Corso di alto perfezionamento in Vocologia artistica presso l’Università Alma Mater Studiorum di Bologna, sede di Ravenna,Direttore scientifico Prof. Franco Fussi. Ha al suo attivo registrazioni live di titoli quali L’Italiana in Algeri (Isabella) edita dall’Ente Luglio Musicale Trapanese e La finta Parigina (Donna Armida) per Bongiovanni.

Tullio Visioli, direttore di coro, cantante e flautista dolce, è docente di Musicologia e didattica della musica a Roma, presso l’Università Lumsa, di Pedagogia della vocalità infantile a Ravenna, presso i Master di Alta Formazione in Vocologia Artistica (Università di Bologna). Dal ’90 dirige il Coro dei bambini e insegna flauto dolce a Roma, presso la Scuola Popolare di Musica di Testaccio.

Flautista dal talento genuino e spontaneo, dotata di un’intensità espressiva e di una solidità tecnica straordinarie, 𝗦𝗜𝗟𝗩𝗜𝗔 𝗖𝗔𝗥𝗘𝗗𝗗𝗨 è una docente d’eccezione per i giovani flautisti che vogliono specializzarsi e intraprendere una carriera artistica.
Considerata una dei più importanti flautisti della sua generazione, ha già consolidato una carriera costellata di premi, registrazioni, esibizioni solistiche e collaborazioni con le migliori orchestre del mondo.
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Nasce nel luglio del 1966 a Palermo e si diploma “Maestro di Pittura” presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo nel 1989. La sua attività di pittore è stata accompagnata a quella di scenografo ed ebanista, realizzando scene per il teatro, la televisione e set pubblicitari in collaborazione con il Teatro Vagante e con Il Laboratorio Spazio Scenico. In occasione del Festino di Santa Rosalia del 1994 realizza la Santa per il carro, oggi visibile presso la collezione del Museo Pitrè di Palermo. Ha condotto laboratori di pittura e di costruzione di strumenti musicali per la Cooperativa Solidarietà al fine del reinserimento nel mondo del lavoro dei disabili psichici. Dal 2004 al 2008 trasferisce il proprio studio a Berna dove si produrrà in una serie di mostre. Le sue opere sono presenti in collezioni private in Italia e all’estero.

“Ho sempre guardato gli strumenti come oggetti magici: l’unione tra estetica e capacità di generare suono.”

Anna Corona ha fatto della passione per la musica il centro della propria carriera. Prima attraverso gli studi: una Laurea in Discipline della musica e poi la specializzazione in Musicologia. Poi attraverso la liuteria: lo studio della tradizione della liuteria fino ai suoi elementi più estremi, la sperimentazione nei materiali e nelle elettroniche. In attività da 10 anni apre la sua bottega a Palermo nel 2019 dove realizza strumenti interamente a mano.

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Tra più interessanti pianisti italiani nella scena internazionale, lo ammiriamo per la sua tecnica incredibile che, oltre a rendere indimenticabili certi passaggi virtuosistici, viene sfruttata al massimo nella ricerca del suono e del fraseggio.
Un docente giovane che vanta una lunga e importante esperienza in ambito concertistico, discografico e accademico.
La personalità di Deljavan è ciò che vogliamo offrire ai nostri allievi, giovani pianisti, che desiderano perfezionarsi e trovare un mentore che li accompagni nella loro crescita artistica.
 
Benoit-Fromanger
Professore presso la Hochschule für Musik Hanns Eisler Berlin e Direttore Musicale dell’OSPB, l’Orchestra Sinfonica del Pays Basque. Professore alla Hochschule “Hans Eisler” di Berlino e Professore al Conservatorio Reale dell’Aia. Benoît Fromanger ha studiato flauto al CNR di Versailles e poi al CNSM di Parigi con eminenti insegnanti come Roger Bourdin, Alain Marion e Jean-Pierre Rampal. Dopo dieci anni come Flauto solista dell’Orchestre National de l’Opéra de Paris, il suo interesse per l’orchestra e la sua curiosità lo hanno portato in Germania, dove è stato nominato flauto solista dell’Orchestra Sinfonica della Radio Bavarese (Lorin Maazel direttore) ed è stato invitato a suonare con l’Orchestra Filarmonica di Berlino e l’Orchestra del Festival di Bayreuth. Questa carriera ha permesso a Benoît Fromanger di arricchire le sue conoscenze musicali e di essere diretto da direttori come L. Bernstein, B. Haitink, Z. Mehta, C.M. Giulini, P. Boulez, C. Davis, G. Solti, C. Kleiber, R. Muti e M. Jansons. Parallelamente, porta avanti una carriera da solista internazionale, creando numerose opere di cui è il dedicatario. Si è esibito in numerosi festival e nelle principali sale da concerto, accompagnato da orchestre come l’Orchestre Philharmonique de Radio-France, l’Orchestre du Capitole de Toulouse, i Solisti Barocchi di Monaco, l’Orchestra da Camera di Monaco, l’Orchestra da Camera d’Europa, l’Orchestra da Camera di Praga, l’Orchestra da Camera Americana, l’Orchestra KBS di Seoul, la NHK di Tokyo, ed altri. B.F ha variato le sue esperienze partecipando a numerose esibizioni, concerti ed ensemble di musica da camera con: Jessy Norman, Carolyn Carlson, SylvieGuilhem, K.&M.Labèque, Maxim Vengerov, Andras Schiff, Misha Maïski, Alessandro Barrico, Viktoria Mullova, Gérard Depardieu ed altri. La sua discografia, che comprende numerose registrazioni per diverse etichette ( EMI, Forlane, Verany, Tudor, Sony… ) ha ricevuto un gran numero di premi tra cui: “Grand Prix du Disque”, “Diapason d’Or” e molti altri. “Benoît Fromanger non è solo un meraviglioso flautista, ma anche un musicista affermato che fa onore alla scuola flautistica francese”. ( Jean-Pierre Rampal )
Gilbert-Imperial-martha-music-art-house-academy-palermo-accademia-musica-chitarra
Musicista eclettico e innovativo, 𝗚𝗶𝗹𝗯𝗲𝗿𝘁 Impérial si distingue per un approccio totalizzante alla Chitarra per esplorarne tutte le possibilità timbriche, tecniche e stilistiche.
Affronta repertori di ogni epoca e si dedica con particolare interesse al repertorio contemporaneo e cameristico alternando spesso, nelle sue esibizioni, la chitarra classica e la chitarra elettrica.
Durante gli incontri con Impérial, avrai l’occasione di scoprire e approfondire il repertorio contemporaneo per chitarra elettrica, rivolto a chitarristi classici, e potrai prendere parte a laboratori collettivi di tecnica, per l’approfondimento di vari aspetti tecnici in relazione alle opere interpretate.
La profonda conoscenza della chitarra e delle sue possibilità congiunte allo spirito di ricerca fanno di 𝗚𝗶𝗹𝗯𝗲𝗿𝘁 𝗜𝗺𝗽𝗲́𝗿𝗶𝗮𝗹 un Maestro d’eccezione per i chitarristi del domani
 
Francesco Leineri è diplomato in Composizione presso il Conservatorio S. Cecilia di Roma sotto la guida del M° Matteo D’Amico. Negli anni di formazione ha approfondito lo studio della direzione d’orchestra con Gianluigi Zampieri e Francesco Lanzillotta e partecipato a workshop di vario genere (Mark Andre, Silvia Colasanti, Pawel Mykyetin, Darius Przybylski, Alessandro Sbordoni, Franco Piersanti). Il suo linguaggio è connesso alla narrazione di storie, attinge a forme musicali iper- tradizionali poi rinnovate nell’ambito attuale ed eterogeneo delle arti performative; la sua ricerca è accolta in spazi teatrali, sale da concerto, musei e luoghi urbani non convenzionali esprimendosi in partitura ma anche nel visual, field recording, site-specific, songwriting, colonne sonore e installazioni. Musicista incline al lavoro di squadra e alla collaborazione multidisciplinare, in vari ensemble e progetti culturali, ha lavorato per enti e istituzioni quali RAI, Teatro dell’Opera di Roma, Fondazione Nicola Trussardi, Ikon Gallery, Culture Roma, Infinito produzioni, Sardegna Teatro, ANAD Silvio d’Amico, Galleria Nazionale d’arte Moderna e molti altri. I suoi lavori sono stati eseguiti in Italia, Francia, Germania, Repubblica Ceca, Svizzera, California, Messico, India ed Ecuador; le sue partiture sono edite da Ermes404 edizioni.
Lorenzo-Micheli-martha-music-art-house-academy-palermo-accademia-musica-chitarra

Lorenzo Micheli si è formato con Paola Coppi, Oscar Ghiglia e Frédéric Zigante a Milano, Losanna e Basilea, e – dopo aver vinto il primo premio nei concorsi “M. Pittaluga – Città di Alessandria” e “Guitar Foundation of America” – ha intrapreso un’intensa attività artistica che in vent’anni lo ha portato in 25 paesi europei, in trecento città di Stati Uniti e Canada, in Africa, in Asia e in America Latina, come solista, in formazioni da camera e con orchestra. Come “SoloDuo”, insieme a Matteo Mela, Lorenzo ha suonato nelle sale da concerto di tutto il mondo, dalla Carnegie Hall di New York alla Schubertsaal di Vienna, dalla Sala delle Colonne di Kiev alla Sejong Hall di Seoul: il “Washington Post” ha definito SoloDuo “extraordinarily sensitive – nothing less than rapturous”.

PALAZZOLO ROSSELLA
Si diploma presso l’Istituto Statale d’Arte e nel 2009 si laurea all’Accademia delle Belle Arti di Palermo dove studia pittura e fotografia. Dal 2014 si dedica al nuovo progetto di arte e design artigianale, Studio Kepha, per il quale realizza oggetti in cemento per l’interior design partecipando a diverse mostre e fiere in Italia. Dal 2020 conduce workshop di arte presso alcune scuole della sua città. Studio Kepha è inserito nella guida “Homofaber” promossa dalla Michelangelo Foudation. Ha partecipato a diverse mostre in Italia e all’estero presentando i suoi “Relief” e i suoi “Transfer” realizzati in cemento. Nel 2021 è selezionata per il progetto espositivo “5 anni di gemellaggio artistico Düsseldorf Palermo”. Nel 2022 realizza il premio per la XXVI Deutsch-Italiniesch Kulturbörse. Nel 2023 espone le proprie opere presso il Kunstmuseum di Düsseldorf nella sezione Kleinformat della mostra “Die Grosse 2023”. La mia idea di arte si basa sulla convinzione che tanto gli oggetti che ci circondano quanto le immagini nascondono un potenziale e una storia che non può essere ridotta all’oggetto in sé o all’immagine che vediamo. Nel mio lavoro cerco di rappresentare almeno una parte di questo potenziale ricercandolo nella forma e nella materia di cui è composta tale forma. Forma e materia compongono un dialogo estetico fatto di contrasti e armonie che provo a esprimere nelle opere e lo faccio attraverso l’uso del cemento, un materiale edile che una volta privato del suo uso comune diventa un mezzo di ricerca artistica. Questo lo pongo in dialogo con forme naturali, piante, vegetazione, paesaggi in cui ritrovo immagini archetipiche di linee, geometrie e composizioni che trasferisco in nuovi oggetti di cemento. La tecnica del trasferimento è infatti alla base delle mie opere, che siano esse bassorilievi o transfer analogici o cianotipie. Nel trasferimento ricerco una sorta di condensazione dei diversi linguaggi dell’arte, la scultura nell’oggetto, la fotografia nella composizione dell’immagine e la pittura nell’idea di rappresentazione.

Membro dell’Ensemble Kinari e porta avanti un progetto di ricerca che riguarda la scoperta del repertorio cameristico del compositore siciliano Eliodoro Sollima.

Il progetto è stato coronato dalla realizzazione e pubblicazione di un CD prodotto dall’etichetta olandese Brilliant Classic.

Il Sensation Transmitted Group (STG) nasce da un’idea di Domenico Nicitra con lo scopo di proporre e creare composizioni originali. Grazie alle diverse esperienze dei musicisti e ai diversi caratteri della loro musica, ne viene fuori uno stile intimo, profondo e spontaneo, un meltin pot di stili che si fondono in un modo originale, riuscendo, come dice il nome stesso, a trasmettere sensazioni ed emozioni in chi ascolta. Francesco Riela, chitarrista, grazie alle sue opere in stile Metheny, arricchisce il repertorio delle composizioni nate al pianoforte di Domenico Nicitra. Giampiero La Malfa al basso, contribuisce a creare le atmosfere giuste per ogni singolo brano e insieme a Filippo Pasta alla batteria, danno la spinta ritmica con colori tipici della musica afro americana e non solo.
vito stassi
Nasce a Palermo nel 1980, dove vive e lavora. Nel 2006 si diploma in pittura all’Accademia di Belle Arti di Palermo. A partire dal 2002 ha partecipato a diverse mostre collettive in Italia e all’estero.
La sua più recente produzione è caratterizzata prevalentemente da opere di piccole e medie dimensioni di carattere metafisico, in cui immagini rarefatte, gassose, sembrano sottrarsi alla pittura, inscenare una sparizione per riemergere in superficie attraverso l’intervento di segni grafici.
Il duo “Zero Hour” è composto da Giulio Potenza al pianoforte e Fernando Mangifesta al bandoneon. Nasce dal desiderio dei due musicisti di ricercare e fondere le potenzialità ritmiche timbriche dei loro strumenti rileggendo le pagine più significative della letteratura dello strumento simbolo del tango, abbracciando diversi stili e generi musicali. Attraverso le iconiche composizioni del genio musicale di Astor Piazzolla, “Sueños de Tango” è un’immersione nel mondo del tango, grazie ai suoni avvolgenti, ai ritmi appassionati e alla profonda connessione emotiva che questa musica riesce a creare.

CHI SIAMO ⬤⬤

Foto di ©Valentina Glorioso

“ABBIAMO SOGNATO, PROGETTATO, REALIZZATO UN LUOGO DI FORMAZIONE, CONDIVISIONE E ASCOLTO”